Scuole di pace: Tarquinio (Avvenire), l’educazione è “un grande investimento sul futuro”

“Le storie raccontate in questo libro sono la testimonianza di una grande amicizia e confermano l’importanza che hanno avuto, non solo nel nostro Paese, le scuole di pace”. Lo ha detto il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, intervenendo oggi pomeriggio a Roma alla presentazione del libro “Alla Scuola della Pace. Educare i bambini in un mondo globale”, scritto da Adriana Gulotta ed edito da San Paolo. L’autrice, docente di materie letterarie, ha seguito negli anni l’impegno della Comunità di Sant’Egidio con le giovani generazioni, curando programmi di scolarizzazione e di integrazione, di sostegno a distanza, di prevenzione dell’abbandono e tratta dei minori, in Italia e in diversi Paesi del mondo. Ma non solo, perché Gulotta è anche coordinatrice delle Scuole della Pace a livello internazionale. “La pace non è un modo di dire, ma un modo di fare”. Il messaggio lanciato nell’ospedale San Gallicano di Roma dal direttore di Avvenire è forte e chiaro: nel mondo di oggi occorre fare scuola e fare pace. In particolare, secondo Tarquinio, “educare alla pace costituisce un grande investimento sul futuro, perché imparare a vivere insieme, in pace, è un processo lungo e impegnativo”. La cultura del dialogo e dell’incontro, secondo Tarquinio, passa anche dallo Ius Soli: “C’è ancora qualcuno che pensa che i bambini figli di immigrati siano un problema che non ci riguarda”. Alla fine, c’è spazio anche per una riflessione sulle periferie: “È da lì che bisogna partire per cambiare la nostra società, per migliorarla, come del resto ci insegna da molto tempo Papa Francesco”.

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