Missioni: Bruschi (Gruppo Belém), “con l’istruzione diamo una speranza di vita ai bambini di Haiti”

“A metà aprile del 2015 sono partito per Haiti dove ho aiutato a organizzare il centro di accoglienza per bambini di strada che, a oggi, accoglie quasi 900 bimbi, altrimenti abbandonati a loro stessi nelle baracche di lamiera. Questa mia nuova vita in Cristo, se da una parte mi riempie totalmente e mi dona una pace e una serenità che mai avevo provato, dall’altra richiede tanto impegno e tanta disponibilità”. Daniele Bruschi, 38 anni, al secondo di postulantato, collabora con il Centro “Missione Belém” a Port au Prince, ad Haiti. In un’intervista a “Il Nuovo Giornale”, settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio, racconta il suo percorso e la scelta di abbandonare tutto per diventare missionario nel gruppo, composto da consacrati e da laici, che opera a Wharf Jeremie, la più povera e degradata favela della capitale di Haiti, dove è stata avviata anche la costruzione di un’altra scuola per mille bambini. Daniele Bruschi ha dato le dimissioni dall’azienda in cui lavorava per trasferirsi lì nell’aprile 2015. “A questi bambini – racconta – viene data salvezza e speranza di vita attraverso una educazione e una istruzione scolastica, che li accompagni dall’asilo nido fino alla scuola professionale. I bambini nel centro, oltre a scuola, fanno colazione, pranzo e merenda, poi tornano nelle baracche di lamiera la notte per dormire con i familiari. Il centro è aperto tutti i giorni per 365 giorni l’anno”.

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