Giornata europea contro tratta: Caritas, “50/70.000 donne costrette a prostituirsi e 150.000 uomini sfruttati nel lavoro forzato”

L’impegno in favore delle vittime di tratta è per la Caritas italiana una sfida importante, spesso sottolineata da Papa Francesco. Oltre al quotidiano impegno della rete delle Caritas diocesane che hanno attivi servizi di presa in carico delle vittime, Caritas italiana ha di recente promosso insieme all’Usmi tre giorni di scambio, confronto e aggiornamento con le religiose, per rafforzare la sinergia e aumentare lo sforzo delle rispettive reti territoriali in questo ambito così problematico. “Il fenomeno, pur con costanti mutamenti, non ha cenni di flessione – denuncia Caritas italiana – e continua ad alimentare gravi sofferenze nelle vittime; grandi profitti alle organizzazioni criminose e non favorisce una reale crescita culturale nella nostra società”. Solo in Italia riguarda “dalle 50 alle 70mila donne costrette a prostituirsi e circa 150mila uomini, in gran parte giovani migranti, sfruttati per il lavoro forzato”. Proprio per volere di Papa Francesco, a partire dal 2015, l’8 febbraio, nella memoria Liturgica di Santa Bakhita, che conobbe le sofferenze della schiavitù, si svolge ogni anno anche la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, coordinata da Talitha Kum, la rete mondiale della vita consacrata impegnata contro la tratta. “Nella consapevolezza che la società tutta, dai decisori politici ad ogni singolo cittadino, è chiamato a respingere fermamente qualsiasi forma di traffico e sfruttamento di esseri umani”, Caritas italiana interverrà al convegno promosso dal Dipartimento delle Pari Opportunità organizzato in occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani il 18 ottobre, dalle 11 alle 12.00, nella sala monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza della sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Elena Boschi.

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