Avvenire: la prima pagina di domani 18 ottobre. Liberazione Raqqa, Bankitalia, italiani all’estero, condizioni migranti in Libia

“Avvenire” costruisce la sua prima pagina con una foto della liberazione dal Daesh di Raqqa, in Siria, e con un titolo forte sulla bufera politica che ha coinvolto il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco. Sul primo fronte è stata strappata la bandiera nera che sventolava nella “capitale” del Califfato del terrore, mentre sul secondo versante il Pd ha di fatto “sfiduciato” il numero uno dell’Istituto, chiedendo implicitamente un cambio al vertice, per una nuova linea sulla crisi e sugli istituti di credito. Pronto anche un intervento del Quirinale, che ha fatto trapelare la preoccupazione per l’indipendenza di Banca d’Italia. L’editoriale sulla situazione in Medio Oriente è affidato a Riccardo Redaelli, studioso del Medio Oriente, docente all’Università Cattolica di Milano. “La notizia positiva – scrive Redaelli – è che, con la caduta di questa cittadina, tramonta definitivamente il sogno di uno stato islamico, che aveva eccitato e illuso decine di migliaia di musulmani attratti dalla brutale radicalità del suo messaggio. Ma la sua sconfitta non significa la scomparsa dell’ideale del jihad globale. Anzi, proprio il collasso territoriale di Daesh spinge molti dei cosiddetti foreign fighters, ossia i volontari accorsi da tutto il mondo a combattere per il califfo, a cercare di tornare nei propri Paesi. Con il rischio concreto di un aumento degli attacchi terroristici indiscriminati, a bassa intensità, come quelli che l’Europa sta da tempo sperimentando”.
Altri titoli sono per il rapporto di Migrantes, che segnala la continua emorragia di giovani italiani che decidono di lasciare il Paese, e per un’inchiesta di Nello Scavo sulle sempre più drammatiche condizioni dei migranti in Libia, dove l’avanzata del generale Haftar fa crescere il rischio che si spari sulle navi degli scafisti. Tra i temi di “Avvenire”, un reportage sulle contestazioni negli Stati Uniti al Columbus Day, a cui si preferisce una festa dedicata alle popolazioni native; un commento della teologa Rosanna Virgili in merito alle recenti osservazioni astronomiche delle stelle di neutroni; e la vicenda dell’università di Macerata, dove una docente ha invitato i suoi studenti a recitare un’Ave Maria per la pace ed è stata rimproverata dal rettore; il vescovo Marconi ha diffuso una nota venata di ironia in cui ringrazia per le polemiche, perché hanno fatto capire quanto una piccola preghiera sia ancora potente e possa “turbare” gli animi.

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