Reti della Carità: mons. Lorefice, “siamo parte integrante di scelte di vita che creano forestieri”

“Il povero è sacramento alla stessa stregua del sacramento dell’Eucaristia”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, intervenendo al convegno “Perché accogliere, come accogliere?”, organizzato oggi a Roma dalle Reti della Carità. “L’Eucaristia è la carne dei fratelli, è il corpo di Cristo. Ogni Chiesa deve avere questa consapevolezza – ha spiegato il presule -. Una comunità cresce e matura nella misura in cui riesce a cogliere la voce del suo maestro, che ci chiede un coinvolgimento, che ci chiede di fare. È la sfida della Chiesa di oggi, che deve scrivere questo capitolo di sacramentaria, quello del povero”. Mons. Lorefice legge un’anticipazione di ciò nelle parole del cardinale Giovanni Lercaro, che ha utilizzato quest’espressione poco dopo l’apertura del Concilio Vaticano II: “I poveri sono doppiamente sacramento, sacramento di Cristo povero ma anche del peccato del mondo. I poveri ci dicono dov’è Dio”. Parole che l’arcivescovo ritrova nell’impegno di Papa Francesco. “Il Papa che viene dal sud del mondo respira e vuole far respirare alla Chiesa che il forestiero è sacramento di Gesù e quindi lo è doppiamente, perché è anche prodotto della nostra ingiustizia – ha concluso -. Noi siamo parte integrante di scelte di vita che creano forestieri. Li creiamo e ci scandalizziamo se vengono da noi. Palermo può essere il luogo in cui il Cristo viene riconosciuto nel mirabile sacramento che sono i poveri”.

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