Reti della Carità: don Colmegna, “lavoriamo ogni giorno per l’accoglienza. Vogliamo dare un segnale di cambiamento profondo”

“C’è una popolazione viva che vuole affrontare e dialogare con la gente. È un grande segno di speranza”. Lo ha detto don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della carità di Milano, uno dei protagonisti delle Reti della Carità, durante il convegno “Perché accogliere, come accogliere?”, organizzato oggi a Roma proprio dalle Reti, che raggruppano una quarantina di realtà sparse in tutto il Paese e impegnate nell’accoglienza dei rifugiati. Uno degli ultimi impegni portato avanti dalle Reti della Carità è stata la campagna di raccolta firme per il superamento della legge Bossi-Fini per “un nuovo criterio di inserimento”. “Oggi abbiamo parlato di Chiesa delle lacrime che sappia commuoversi, ma che sa tirare fuori anche una capacità politica di sollecitare perché ci sia una risposta adeguata ai problemi dell’attualità – ha aggiunto don Colmegna –. È quello che noi vogliamo fare. Ogni giorno lavoriamo nei quartieri, occupandoci di accoglienza a vario livello. Vogliamo dare un segnale di cambiamento profondo”.

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