Ius soli: Rinascita cristiana, “un primo passo che non va più rimandato”

“Un primo passo che non va più rimandato”. Per il movimento ecclesiale Rinascita cristiana la legge sullo ius soli va approvata quanto prima perché si tratta di “uno strumento fondamentale di democrazia e di integrazione”. All’indomani delle manifestazioni che hanno portato in piazza migliaia di cittadini e mentre continua l’iniziativa del digiuno a staffetta, i responsabili e gli animatori di Rinascita cristiana riuniti a Roma per il loro convegno nazionale ribadiscono la necessità di un provvedimento che favorisca – come ha ricordato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio episcopale permanente di settembre – “la promozione della persona umana e la partecipazione alla vita pubblica di quegli uomini e donne che sono nati in Italia, che parlano la nostra lingua e assumono la nostra memoria storica, con i valori che porta con sé”. “Sebbene il testo sia più limitato rispetto a quello originale, rappresenta comunque un passo nella direzione della giustizia e della tutela dei più fragili, nell’ottica dell’accoglienza e di un impegno solidale che crei ponti e non muri, così come auspicato in varie occasioni da papa Francesco”, affermano i responsabili del movimento ecclesiale. Si tratta infatti di una battaglia di civiltà e di una testimonianza di fede: “Da cristiani – conclude Serena Grechi – non possiamo dimenticare che quando si parla di fenomeno migratorio al centro della questione ci sono esseri umani e far finta che queste persone non esistano”.

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