Festival della missione: card. Tagle (Caritas), “oggi è missionario chi ascolta e condivide gioie, dolori, sogni”

(dall’inviata a Brescia) “Il missionario/a è colui o colei che è capace di dare testimonianza della propria vita, di ascoltare in silenzio, senza troppe parole, per condividere la gioia, il dolore, i sogni della gente”. E’ un po’ questo l’identikit del missionario del XXI secolo secondo il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas internationalis, ospite d’onore al Festival della missione in corso dal 12 al 15 ottobre a Brescia, per iniziativa della Conferenza italiana degli istituti missionari (Cimi), della Fondazione Missio e della diocesi di Brescia. Il card. Tagle sta intervenendo a diversi eventi pubblici all’interno del Festival e presentando il suo libro “Il rischio della speranza” (Emi) e parla volentieri a tu per tu con i giornalisti. Da asiatico, dove le comunità cristiane sono minoranza, intende la missione come “un dialogo di vita, non partendo da una posizione di superiorità – dice oggi al Sir -. In Asia siamo abituati ad essere una piccola minoranza e dobbiamo dialogare prima di tutto attraverso la testimonianza di vita”. Porta l’esempio della Cambogia, dove una piccola comunità di suore comboniane guidata da una superiora filippina suscita la curiosità della gente: “Non capiscono perché indiane, spagnole, filippine vivano insieme. La vita comunitaria è la prima testimonianza”. Il secondo criterio che a suo avviso deve guidare chi fa missione ad gentes è “saper ascoltare le storie delle persone, per confermare la presenza di Dio nella loro vita. Invece di imporre il Vangelo – sottolinea -, dare la possibilità al Vangelo vissuto di scaturire dalla vita quotidiana. Un missionario che ascolta ha compassione, capacità di condividere la gioia, il dolore, i sogni della gente”. Questo perché, osserva il card. Tagle, “il mondo di oggi ha tanta paura, le persone si sentono disperate” perciò c’è bisogno di “un messaggio che porti speranza e gioia. Senza speranza non c’è il senso della vita e noi cristiani abbiamo una buona novella che ci dà questa speranza e questa gioia”.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy