Educazione secondo Francesco: p. Spadaro (Civiltà Cattolica), “è costruire una nazione accogliendo e integrando le differenze”

“La sfida educativa è al centro dello sguardo di Francesco” che considera l’educazione un “poliedro”. Esordisce così padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, nel suo intervento alla X Giornata pedagogica della scuola cattolica in corso a Roma per iniziativa del Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) e dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. Tema dell’appuntamento “L’educazione secondo Francesco”. Cinque le facce del “poliedro educativo bergogliano” delineate dal gesuita perché ritenute “fondamentali”. Anzitutto “costruire una società integrando”, poiché, spiega Spadaro, per Bergoglio “educare significa costruire una nazione”. In questa prospettiva, la scuola costituisce “un mezzo importante d’integrazione sociale e nazionale, uno dei pilastri principali per la costruzione del senso di comunità”. Educare significa “aiutare le persone a costruire una storia condivisa”. Centrali l’integrazione e l’accoglienza delle diversità. Di qui “la lotta ad ogni forma di discriminazione” e al tempo stesso la negazione della “dinamica dell’assorbimento”. Per Bergoglio, dunque, “il compito educativo è legato alla costruzione di una società e di un futuro insieme come popolo. E questo implica lavorare all’integrazione e al riconoscimento delle diversità come ricchezze da non omologare o appiattire, ma da valorizzare”.

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