Educazione secondo Francesco: Mari (Università cattolica), “formare cuori cristiani, coltivare magnanimità, opporsi a cultura dello scarto”

“Con l’elezione di Francesco, si è verificata la novità non solo del primo Papa latinoamericano, ma anche del primo Papa gesuita”, fatto significativo perché la Compagnia di Gesù “rappresenta la più grande Congregazione insegnante della Chiesa cattolica, dovunque impegnata a fondare e tenere scuole”. Intervenuto alla X Giornata pedagogica della scuola cattolica in corso a Roma sul tema “L’educazione secondo Francesco”, Giuseppe Mari, docente di pedagogia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ripercorre la parabola “scolastica” di Bergoglio – da allievo della scuola primaria fino al Collegio salesiano, esperienza particolarmente significativa per il futuro Pontefice –, i quasi trent’anni di insegnamento, il suo pensiero da vescovo, il suo magistero da Papa. Per Francesco, sottolinea Mari, “la scuola cattolica rientra costitutivamente nella missione evangelizzatrice della Chiesa”. Più in generale, la scuola è “preposta ad introdurre in una identità comunitaria condivisa, alimentata dalla cultura che il popolo riconosce comune”. Categoria portante del pensiero di Francesco, “la logica della trasformazione” di cui elemento strategico è “la disciplina, in controcorrente con la caricatura mediatica che viene spesso fatta di Bergoglio”. Francesco identifica la scuola come luogo dell’“apertura alla realtà”. Ulteriori elementi caratteristici, prosegue Mari, si identificano nell’“incontro”, nell’educazione “al vero, al bene e al bello” e nell’educazione “globale perché sa abbracciare tutte le dimensioni dell’umano”. Alla scuola cattolica, in particolare, il compito di rafforzare “l’alleanza tra famiglie e comunità cristiana”, “formare cuori cristiani”, coltivare la “magnanimità in ordine al servizio”, vincere la “cultura dello scarto”. “La scuola cattolica – come la delinea il magistero di Papa Francesco – è in prima linea nell’affrancare rispetto a questa nuova forma di schiavitù, mostrando che la fede – in quanto è anche conoscenza – sa introdurre in una visione del mondo tanto originale quanto essenziale”, conclude Mari.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy