Scuola: Gentili (Settimane sociali), “lavoro è realtà positiva da far incontrare il prima possibile ai nostri ragazzi”

“L’impresa svolge una funzione sociale e il lavoro è una realtà positiva da far incontrare il prima possibile ai nostri ragazzi, all’interno però di un controllo educativo della sua efficacia”. Per Claudio Gentili, membro del Comitato scientifico organizzatore della Settimana sociale dei cattolici italiani (Cagliari 26 – 29 ottobre) sono questi i due punti cruciali sui quali “occorre ragionare quando si parla di alternanza scuola – lavoro”. Gentili interviene all’incontro della Consulta dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università (Unesu) della Cei in corso oggi a Roma, mentre nella capitale e in altre città italiane migliaia di studenti stanno manifestando contro questa pratica introdotta dalla legge sulla “Buona scuola”, mobilitazione sulla quale esprime un giudizio negativo. L’alternanza, spiega, “è un ‘favore’ che le imprese fanno agli studenti, non hanno alcun interesse a perdere tempo con ragazzini minorenni. Occorre superare il fatto culturale, il pregiudizio negativo che hanno molti ragazzi”. In Italia, tuttavia riconosce, “non c’è ancora una legislazione che favorisca la collaborazione scuola – impresa, e a differenza di quanto avviene in altri Paesi, ad esempio in Germania, i nostri imprenditori non colgono l’importanza di formare i giovani. Manca soprattutto nei piccoli imprenditori una vera cultura della formazione”. Se però “è giusto salvaguardare i diritti degli studenti”, conclude l’esperto, “serve un occhio più sensibile anche verso la funzione sociale che svolge l’impresa”.

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