Papa Francesco: ricevuto in udienza il primo ministro del Libano

Vaticano, 13 ottobre: Papa Francesco riceve in udienza il Primo ministro del Libano, S.E. il Sig. Saad Hariri (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

È durata circa 25 minuti l’udienza concessa oggi da Papa Francesco al primo ministro del Libano, Saad Rafic Hariri, accompagnato dalla moglie e dal seguito. Lo ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi all’udienza. Nel consegnare ad Hariri la medaglia della pace, Francesco ha detto: “È un simbolo di pace, di come le persone di diversa fede possano andare d’accordo”. Poi Francesco ha consegnato al primo ministro due copie della “Laudato si’”, una in arabo e l’altra in francese. Hariri si è mostrato “molto interessato” al dono e, da parte sua, ha donato al Papa una collana antica d’argento con una grande croce. Quando le due rispettive delegazioni sono uscite dalla biblioteca, sono rimasti il Papa, Hariri e sua moglie, la quale ha detto in italiano: “L’Italia è il Paese più bello del mondo”. “Sta imparando l’italiano”, ha confermato il marito a Francesco, che uscendo dalla biblioteca, in omaggio a quanto la donna aveva detto poco prima, ha fatto aprire le tende della grande finestra alla sua destra per farle ammirare bene la veduta. Dopo il Papa, Hariri ha incontrato il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.

Vaticano, 13 ottobre: Papa Francesco riceve in udienza il Primo ministro del Libano, S.E. il Sig. Saad Hariri (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“I colloqui, svoltisi in un clima di grande cordialità, hanno permesso di esaminare vari aspetti della situazione in Libano e gli ultimi sviluppi in Medio Oriente”, si legge nel comunicato ufficiale diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede: “Si è quindi espressa soddisfazione per il rafforzamento della stabilità del Paese, auspicando una sempre più proficua collaborazione tra le varie forze politiche a favore del bene comune dell’intera Nazione. È stato ribadito l’apprezzamento per l’accoglienza che il Libano presta ai numerosi profughi e ci si è soffermati sulla necessità di trovare una soluzione giusta e globale ai conflitti che travagliano la Regione”. Si è, inoltre, richiamata “l’importanza del dialogo interculturale e di quello interreligioso, nonché il valore della collaborazione tra cristiani e musulmani per promuovere la pace e la giustizia, rilevando il ruolo storico ed istituzionale della Chiesa nella vita del Paese e l’importanza della presenza cristiana in Medio Oriente”.

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