Festival della missione: padre Lombardi, “Papa Francesco sostiene causa beatificazione Matteo Ricci”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Papa Francesco ammira la Cina come la ammirava Matteo Ricci. Perciò ne parla spesso come un modello da attuare: un maestro di santità nella ricerca di Dio in tutte le cose, di coraggio nell’inculturazione, nella costruzione di ponti, nella capacità di ascolto e di uscire dagli schemi e dall’autoreferenzialità”: così padre Federico Lombardi, già portavoce della Santa Sede, ha spiegato ai partecipanti al Festival della Missione in corso in questi giorni a Brescia, i motivi per cui Papa Francesco cita spesso nei suoi discorsi Matteo Ricci, cattolico vissuto tra il 1552 e il 1610 che è riuscito ad entrare alla corte degli imperatori cinesi e ad evangelizzare in Cina. Se ne è parlato oggi pomeriggio in una tavola rotonda all’Università Cattolica su “Matteo Ricci: l’amicizia via per la missione”. Papa Francesco, ha detto padre Lombardi, “sostiene e sente valida l’idea di riprendere la causa di beatificazione di Matteo Ricci, perché lo considera un grande testimone della missione”.  Come tutti i gesuiti, ha spiegato, “Bergoglio ha sentito parlare di Ricci fin dalla gioventù, è stata una figura di riferimento insieme a sant’Ignazio e a san Francesco Saverio, che ha girato l’Asia orientale ma è morto senza riuscire ad entrare in Cina”.
“Per noi gesuiti la Cina è qualcosa verso cui guardiamo e che desideriamo – ha precisato padre Lombardi -. Matteo Ricci, a differenza di altri 25 gesuiti che sono morti alle porte della Cina, è riuscito ad arrivare a Pechino e a stabilire un rapporto con la cultura cinese. Rimane un riferimento per la Chiesa e fra cultura occidentale e orientale. Parlare di Ricci per Bergoglio è spontaneo da decenni, per dire che nella Chiesa c’è capacità e attenzione al dialogo tra culture”. Tra i relatori all’incontro, moderato da mons. Claudio Giuliodori, assistente generale dell’Università Cattolica, due esperti di Matteo Ricci e della cultura cinese. Padre Gianni Criveller, missionario del Pime, ha descritto Ricci come “missionario dell’amicizia, che diventa uno stile di missione e lo rende ancora attuale”. Elisa Giunipero, docente di storia della Cina all’Università Cattolica e direttrice dell’Istituto Confucio, ha invece descritto nei dettagli la figura di un cinese amico di Ricci convertito al cristianesimo con il nome di Paolo. L’Istituto Confucio, promosso dal governo cinese e con un direttore cinese e uno italiano, “è oggi impegnato in un progetto per la traduzione delle sue opere dal cinese all’italiano”.

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