Diocesi: mons. Sorrentino (Assisi), “è bello vedere tanti ragazzi che vengono interrogandosi sul futuro e chiedendosi di che cosa debbano spogliarsi oggi”

“Una giornata di grande spessore culturale e spirituale è quella vissuta giovedì pomeriggio 12 ottobre al santuario della Spogliazione di Assisi dove nella prima parte dell’incontro Francesco Santucci ha illustrato le ultime ricerche sul palazzo vescovile, mentre nella seconda si è svolta la messa in ricordo di Carlo Acutis, il giovane milanese, già servo di Dio, morto prematuramente undici anni fa che è sepolto ad Assisi per il suo forte legame con la città” e a cui “è dedicato l’oratorio di Santa Maria Maggiore”. Lo ricorda un comunicato diffuso oggi dalla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Nella Messa, il vescovo, mons. Domenico Sorrentino, ha messo in risalto la specialità del santuario della Spogliazione “che gli assisani devono sentire sempre più come casa loro, perché è qui che nasce tutto, prima ancora del francescanesimo. Il santuario della Spogliazione è il luogo della città che più appartiene agli assisani. È una perla dentro il santuario a cielo aperto che è la nostra Assisi ed io sono ben felice che le porte di casa mia siano sempre più aperte a tutti, residenti, turisti e pellegrini”. Nell’omelia ha poi ha puntato l’attenzione sulla figura del giovane Carlo che “aveva delle grazie speciali. Carlo si è innamorato di Assisi tanto da respirare la santità di Francesco. Questo giovane, la cui santità deve essere ancora dichiarata e riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa, viveva però questo suo stato di grazia nell’ordinario: era un ragazzo solare, gli piaceva giocare, andare in piscina qui ad Assisi, era poi un mago del computer ma che amava dire a tutti: ‘Il segreto della mia vita è Gesù’. Sono felice che l’oratorio di Santa Maria Maggiore sia stato dedicato a questo giovane, oltretutto è anche il Papa, nella lettera inviatami per l’inaugurazione del 20 maggio, ad aver messo in evidenza come questo luogo sia il santuario dove i giovani possono avere il loro discernimento”. Ed “è bello – ha concluso il vescovo – vedere tanti ragazzi che vengono interrogandosi sul loro futuro e chiedendosi di che cosa debbano spogliarsi oggi”.

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