Colombia: congresso di riconciliazione. “La Chiesa ondamentale per il dialogo e per chiudere il capitolo della violenza”

“Il ruolo della Chiesa è fondamentale per il dialogo e per chiudere il capitolo della violenza” in Colombia. L’affermazione è stata condivisa ieri, a Bogotá – durante la seconda giornata del settimo congresso nazionale di riconciliazione, promosso dalla Chiesa colombiana – da diversi attori internazionali e in particolare dall’ambasciatore della Norvegia in Colombia, Johan Vibe, e dal capo di gabinetto della missione di verifica dell’Onu in Colombia, Raúl Rosende. Vebe ha evidenziato il ruolo della Chiesa e in particolare della pastorale sociale nel cammino di riconciliazione: “La Chiesa sarà un aiuto fondamentale negli sforzi di dialogo per chiudere tutti i capitoli della violenza”, ha detto.
Rosende ha aggiunto: “La Chiesa ha una presenza radicata come nessun altro, nei territori più lontani, nei luoghi più remoti, in zone dove il conflitto è stato presente e pertanto dove la gente soffre di più”. Inoltre, “ha credibilità e legittimità, la gente ha fiducia in essa”.
I due relatori si sono mostrati preoccupati, mentre l’implementazione dell’accordo con le Farc prosegue lentamente, per le persecuzioni e le uccisioni di leader sociali e per la necessità di presenza dello Stato nei territori più colpiti dal conflitto con progetti di promozione all’educazione e alla salute. È stata anche sottolineata la fondamentale presenza della Chiesa nella verifica del cessate il fuoco bilaterale tra Governo e guerriglia dell’Eln.
Nel pomeriggio il dibattito è proseguito con seminari e tavole rotonde sui temi sello sviluppo integrale e dell’implementazione dell’accordo di pace. Diego Bautista, direttore dell’équipe di pace territoriale dell’Alto Commissariato per la pace ha segnalato che “lo Stato presenta ancora molte mancanze per poter avanzare nella realizzazione degli impegni, non solo verso le Farc, ma verso le comunità nelle periferie del Paese”. E ha poi messo in evidenza l’importanza che il cammino di pace si allarghi al maggior numero possibile di attori della società civile.
Mario Andrés Pineda, del progetto Barometro che sta verificando costantemente l’avanzamento del processo di pace, ha osservato che esso avanza negli aspetti concreti della cessazione del fuoco e del disarmo, ma la sfida del reinserimento e della sicurezza per le comunità, per gli ex guerriglieri e per i loro familiari è ancora una sfida da affrontare.

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