Stati Uniti: i vescovi sulle politiche migratorie, “i principi e le politiche di questa amministrazione attaccano i più vulnerabili”

(Foto: AFP/SIR)

(da New York) “I principi e le politiche dell’immigrazione di questa amministrazione non offrono una via alla riforma globale dell’immigrazione: attaccano i più vulnerabili, in particolare i bambini non accompagnati e chi fugge dalla persecuzione”. Le parole del vescovo Joe S. Vásquez, presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale statunitense, non danno adito a fraintendimenti, soprattutto dopo che domenica sera la Casa Bianca ha pubblicato una lista di priorità sulle politiche migratorie che dovranno essere prese in considerazione quando si lavorerà alla protezione dei cosiddetti Dreamers – i Sognatori. Il provvedimento che consentiva ai Dreamers, (i giovani arrivati bambini negli Usa, senza documenti legali), di studiare e lavorare, è stato sospeso dal presidente Trump in attesa di una legge del Senato, che se non arriva entro marzo farà scattare la deportazione per circa 800mila persone, che verranno separate dalle loro famiglie o che, invece, potrebbero vedersi seguiti dalle famiglie di origine, giunte illegalmente negli Usa. “L’amministrazione dovrebbe concentrare la sua attenzione nel garantire una soluzione legislativa rapida per questi giovani – ha continuato il vescovo -, poiché ogni giorno che passa manifesta una crescente apprensione per il loro futuro e per le loro famiglie”. Invece la lista, presentata dall’amministrazione si concentra su altri temi: il muro con il Messico, la Green Card a punti, diecimila nuovi agenti nell’Agenzia per le migrazioni, 370 nuovi giudici e mille avvocati che garantiscano la protezione dei cittadini statunitensi. Monsignor Vásquez ha ribadito che tali decisioni non riflettono “il passato di immigrati del nostro Paese e non riconoscono il valore della vita e della famiglia, fondamento della nostra società e della Chiesa”.

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