Papa Francesco: a Pcpne, “strumento importante per avvicinare i nostri contemporanei alla Chiesa”

“Uno strumento importante non solo perché presenta ai credenti l’insegnamento di sempre in modo da crescere nella comprensione della fede, ma anche e soprattutto perché intende avvicinare i nostri contemporanei, con le loro nuove e diverse problematiche, alla Chiesa, impegnata a presentare la fede come la risposta significativa per l’esistenza umana in questo particolare momento storico”. È la definizione del Catechismo della Chiesa Cattolica, nelle parole del Papa, che ha chiuso oggi l’incontro organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, in occasione del 25° anniversario del testo. “Non è sufficiente trovare un linguaggio nuovo per dire la fede di sempre”, la tesi di Francesco: “È necessario e urgente che, dinanzi alle nuove sfide e prospettive che si aprono per l’umanità, la Chiesa possa esprimere le novità del Vangelo di Cristo che, pur racchiuse nella Parola di Dio, non sono ancora venute alla luce”. “È quel tesoro di cose antiche e nuove di cui parlava Gesù, quando invitava i suoi discepoli a insegnare il nuovo da lui portato senza tralasciare l’antico”, ha detto Francesco citando il Vangelo di Matteo e la “preghiera sacerdotale” di Gesù contenuta nel Vangelo di Giovanni, quando prima di affrontare la passione e la morte “si rivolge al Padre manifestando la sua obbedienza nell’aver compiuto la missione che gli era stata affidata” e prega perché tutti coloro che in futuro crederanno in lui “siano raccolti e conservati nell’unità”. “Conoscere Dio non è in primo luogo un esercizio teorico della ragione umana, ma un desiderio inestinguibile impresso nel cuore di ogni persona”, ha ricordato il Papa: “Questa conoscenza si fa forte, giorno dopo giorno, della certezza della fede di sentirsi amati, e per questo inseriti in un disegno carico di senso. Chi ama vuole conoscere di più la persona amata per scoprire la ricchezza che nasconde in sé e che ogni giorno emerge come una realtà sempre nuova. Per questo motivo, il nostro Catechismo si pone alla luce dell’amore come un’esperienza di conoscenza, di fiducia e di abbandono al mistero”.

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