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(Bruxelles) Durante l’omelia pronunciata nella cappella di St. Francois a Bruxelles, il cardinale Angelo Bagnasco si è poi soffermato su un secondo punto. Dopo aver ricordato che il battesimo “rigenera e apre a una vita nuova”, “è una trasfigurazione”, “mette in atto un processo di divinizzazione”, il presidente della Cei e del Ccee ha affermato: “Sono convinto che in questa Europa, nel mondo occidentale, così stancamente illuminista, si sta naturalizzando il Vangelo”. Il card. Bagnasco ha dunque fatto esplicito riferimento a una riflessione di Madeleine Delbrel, “la quale vedeva appunto il rischio di una naturalizzazione del Vangelo, togliendo alla fede la dimensione sovrannaturale. Riducendo il Vangelo stesso a un codice di buone maniere, a un invito alla fraternità esclusivamente orizzontale”, per i quali “non servivano l’incarnazione e la resurrezione di Cristo”. Da qui l’invito a “lasciare che Cristo viva in noi” e “ad accogliere il ricordo del nostro battesimo come un richiamo costante alla consapevolezza cristiana e a edificare una vita nuova grazie a l’incontro con Cristo”.