Cardinale Betori: Epifania, “sta a noi illuminare il cammino di chi fatica a riconoscere il Signore”

“Là dove l’uomo ferito viene sanato, là dove la gioia dell’incontro dà senso alla vita, là dove nessuno è escluso ma tutti sono accolti, noi assaporiamo i segni della presenza, della manifestazione di Cristo e del potere del suo amore”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, presiedendo nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore la celebrazione eucaristica per l’Epifania. “Nel momento stesso in cui la riconosciamo come un dono che riceviamo – ha proseguito Betori – questa manifestazione ci chiede di farci strumenti della sua comunicazione al mondo”. L’epifania, infatti, “non è solo stimolo a riconoscere il Signore presente, ma anche invito a far presente il Signore a chi fatica a riconoscerlo perché particolarmente segnato dalle sofferenze della vita”, ha osservato l’arcivescovo, perché “povertà materiali e spirituali gravano sullo sguardo di molti, ostacolandoli nel riconoscere la manifestazione di Cristo”. “Sta a noi illuminare il cammino, come la stella fece per i Magi”, ha ammonito Betori. Ma “Gesù ci ha parlato anche di un altro modo con cui egli si manifesta a noi, più difficile da accettare”, ha aggiunto il cardinale, sottolineando che “Egli ha chiesto di riconoscerlo nel volto dei fratelli sofferenti, perché tutto quello che avremo fatto a loro lo avremo fatto a lui”. Ricordando le attuali “sofferenze dell’umanità”, Betori ha invitato a “sentirci tutti impegnati a riconoscere l’Epifania di Gesù nella sofferenza dei piccoli e a mostrare a tutti i sofferenti l’Epifania di Gesù nei gesti della cura e dell’amore”.

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