Papa Francesco: Angelus, no a “chiacchiere superficiali, e mondane, capricci dell’egoismo, buche del pessimismo”

“Seguiamo l’esempio dei Magi, che il Vangelo descrive sempre in movimento”. E’ l’invito del Papa, nell’Angelus dell’Epifania.  “Chi vuole la luce esce da sé e cerca”, ha spiegato Francesco: “Non rimane al chiuso, fermo a guardare cosa succede attorno, ma mette in gioco la propria vita”. “La vita cristiana è un cammino continuo, fatto di speranza, fatto di ricerca; un cammino che, come quello dei Magi, prosegue anche quando la stella sparisce momentaneamente dalla vista”, ha assicurato il Papa: “In questo cammino ci sono anche delle insidie che vanno evitate: le chiacchiere superficiali e mondane, che frenano il passo; i capricci paralizzanti dell’egoismo; le buche del pessimismo, che intrappola la speranza. Questi ostacoli bloccarono gli scribi, di cui parla il Vangelo oggi. Essi sapevano dov’era la luce, ma non si mossero. La loro conoscenza è stata vana, sapevano tante cose per niente: non basta sapere che Dio è nato, se non si fa con Lui Natale nel cuore”. “Dio è nato? Sì, ma è nato nel tuo cuore? E così lo troveremo”, ha aggiunto il Papa a braccio. I Magi lo hanno fatto: “Trovato il Bambino, si prostrarono e lo adorarono. Non lo guardarono soltanto, non dissero solo una preghiera di circostanza e se ne sono andati, ma adorarono: entrarono in una comunione personale di amore con Gesù. Poi gli donarono oro, incenso e mirra, ovvero i loro beni più preziosi”. “Impariamo dai Magi a non dedicare a Gesù solo i ritagli di tempo e qualche pensiero ogni tanto, altrimenti non avremo la sua luce”, ha chiesto il Papa alle migliaia di fedeli che hanno gremito piazza San Pietro: “Come i Magi, mettiamoci in cammino, rivestiamoci di luce seguendo la stella di Gesù, e adoriamo il Signore con tutto noi stessi”.

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