Papa Francesco: a messa Epifania, lo “sconcerto” di chi “è immerso nella cultura del vincere a tutti i costi e a qualunque prezzo”

L'”atteggiamento contrapposto” a quello dei Magi si trova nel palazzo di Erode, “che distava pochissimi chilometri da Betlemme”, dove “non si erano resi conto di ciò che stava succedendo”. Lo ha detto il Papa, che nell’omelia dell’Epifania ha ricordato che “mentre i magi camminavano, Gerusalemme dormiva. Dormiva in combutta con un Erode che, invece di essere in ricerca, pure dormiva. Dormiva sotto l’anestesia di una coscienza cauterizzata. E rimase sconcertato. Ebbe paura”. Quello di Erode, secondo Francesco, “è lo sconcerto che, davanti alla novità che rivoluziona la storia, si chiude in sé stesso, nei suoi risultati, nelle sue conoscenze, nei suoi successi. Lo sconcerto di chi sta seduto sulla ricchezza senza riuscire a vedere oltre. Uno sconcerto che nasce nel cuore di chi vuole controllare tutto e tutti. È lo sconcerto di chi è immerso nella cultura del vincere a tutti i costi; in quella cultura dove c’è spazio solo per i ‘vincitori’ e a qualunque prezzo. Uno sconcerto che nasce dalla paura e dal timore davanti a ciò che ci interroga e mette a rischio le nostre sicurezze e verità, i nostri modi di attaccarci al mondo e alla vita. E Erode ebbe paura, e quella paura lo condusse a cercare sicurezza nel crimine”. “Uccidi i bambini nel corpo perché a te uccide la paura nel cuore”, ha tradotto il Papa dal latino.

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