Epifania: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “ogni chiusura impedisce che accada l’incontro con Dio”

“Noi cristiani abbiamo il compito di fare emergere ed incoraggiare il desiderio di Dio iscritto in ogni essere umano. Anche in questi nostri tempi caratterizzati dall’indifferenza, moltissimi sono coloro che, come i Magi, hanno il ‘cuore inquieto’ perché cerca risposte”. Lo ha detto monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, nell’omelia della solennità dell’Epifania. “L’inquietudine dello Spirito Santo abita i cuori e chiede indicazioni verso Betlemme: mai lasciarsi scoraggiare o fermarsi in questa ricerca di senso” ha aggiunto mons. Savino, che ha invitato a riflettere “su come possiamo essere capaci di leggere responsabilmente’ le novità del tempo per evitare di essere come ‘i capi dei sacerdoti e gli scribi del popoli’, prigionieri dei ruoli, burocrati del sacro sotto un cielo vuoto”. Secondo il presule cassanese, “per accogliere la luce vera, dobbiamo vivere in estasi, guardando in alto, tenendo a bada il Narciso che abita in ciascuno”. L’atteggiamento additato da mons. Savino è quello dell’ “aprire”, inteso come “l’azione che consente l’incontro con colui che dà senso alla vita”. Infatti – ha detto il vescovo di Cassano – “ogni chiusura impedisce che accada l’incontro con Dio che è nato e che si manifesta a tutti, nessuno escluso”. Il consiglio di mons. Savino è, “come i Magi cercavano ‘insieme’”, di imparare “anche noi a cercare insieme, come piccole comunità, avendo sguardi profondi e orecchi attenti. Non lasciamoci scoraggiare dagli errori, dagli incontri devianti ma abbiamo sempre la pazienza di interrogare e lasciarci interrogare con la curiosità e lo stupore dei bambini, senza temere. Chi si mette in cammino per incontrare la ‘verità’, il senso più profondo della realtà, scopre di essere dono e offre se stesso come dono”.

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