Epifania: mons. Mazzocato (Udine), come i Magi in “ricerca” della luce “che dà senso alla vita. Un pensiero a rifugiati e richiedenti asilo

Guardare all’esistenza dell’uomo come a un “pellegrinaggio”, tenendo come riferimento l’esempio dei Magi che ebbero il “coraggio di mettersi in ricerca, lasciando le sicurezze della casa e del paese dove abitavano”. Questo il cuore dell’omelia pronunciata oggi, solennità dell’Epifania del Signore, dall’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, durante la Messa in cattedrale.  L’uomo, spiega il presule, “è sempre in cammino; guarda spontaneamente in avanti verso nuove mete. Ce lo ricordano, ad esempio, i tanti rifugiati e richiedenti asilo che stanno giungendo tra noi da paesi lontani. Lasciano il luogo dove sono nati per cercare, in modo spesso rischioso, qualcosa di meglio; sostenuti dalla speranza che questo qualcosa di meglio esista da qualche parte”. Ma non solo, esiste anche un “pellegrinaggio interiore” che “l’uomo percorre dentro i propri pensieri, i sentimenti, le emozioni”, il “pellegrinaggio dell’anima” compiuto “alla ricerca di una risposta ai tanti perché che nascono dentro di noi, di una luce che rischiari i pensieri e i sentimenti spesso confusi, di una verità che dia senso alla esistenza che ci è dato di vivere una volta sola”. La festa dell’Epifania, conclude, “ricorda che solo coloro che sanno tenere viva in loro questa ricerca possono arrivare fino a Gesù e possono scoprire la Luce vera che lui solo può offrire ad ogni uomo”.

 

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