Televisione: mons. Lorizio su Famiglia Cristiana, “in ‘The Young Pope’ un Papa della modernità tridentina”

Papa Pio XIII interpretato da Jude Law nella serie televisiva “The Young Pope” è una “figura fantastica e struggente, equivoca e coinvolgente” non antiquata ma “moderna, della modernità tridentina, che in maniera spesso subliminale bussa alla porta del cristianesimo odierno, invocando un ritorno indietro verso una fede e una Chiesa preconciliare e tradizionalista piuttosto che tradizionale”. È quanto scrive mons. Pino Lorizio, docente di Teologia fondamentale alla Pontificia Università Lateranense, in un intervento pubblicato sul sito di Famiglia Cristiana in cui affronta “La teologia (pre-conciliare) di Pio XIII” che emerge nella serie tv diretta da Paolo Sorrentino. Interrogandosi “sul fascino che ha esercitato sui giovani studenti di teologia” il protagonista, mons. Lorizio rileva che “l’elemento più inquietante della teologia di Pio XIII è che quello che emerge dai suoi discorsi potrebbe rivelarsi un Dio senza Cristo, o meglio una teologia senza cristologia”. “Meglio ancora – prosegue – siamo di fronte a una cristologia sommersa, in cui si rovescia la prospettiva oggi comune nelle teologie contemporanee: non è Cristo che rivela il volto di Dio, ma la questione cruciale di Dio che dischiude il volto di un Gesù, che rimane sempre velato, come il corpo del Cristo di Giuseppe Sanmartino, presente nella cappella Sansevero di Napoli”. Per Lorizio, in “The Young Pope” si è messi “di fronte a una prospettiva teologica unilaterale e forse perdente, ma anche suggestiva e impressionante, con la domanda di fondo: cosa sarebbe la Chiesa cattolica senza il Vaticano II, o meglio, è possibile oggi un cattolicesimo ispirato esclusivamente alla modernità tridentina?”. “L’impossibilità – conclude – è l’orizzonte di una fiction, che meriterebbe ulteriori approfondimenti e riflessioni”.

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