Scuola: Gontero (Agesc), “a noi laici il compito di comprometterci nella battaglia educativa”

“Prendere ancora più di petto e sul serio il compito educativo come il più alto degli impegni contratti dopo aver generato i nostri figli”. Lo scrive in una nota Roberto Gontero, presidente dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche), che ricorda anche l’opera di san Giovanni Bosco per la “formazione dei giovani”, la cui festa ricorre oggi. “È certamente confortante per tutti noi educatori – osserva Gontero – sapere che il prossimo Sinodo mondiale dei vescovi nel 2018 sarà dedicato, come ha fortemente voluto Papa Francesco, proprio ai giovani”. La Chiesa, “con Papa Bergoglio in prima linea, sta continuando nella sua missione per proporre ai nostri ragazzi una strada verso la vita buona del Vangelo”. E “a noi della società civile – sottolinea – tocca il compito di comprometterci fino in fondo in questa battaglia educativa e di svolgere il compito di sollecitare la classe politica ancora troppo sorda e distratta di fronte a numeri impietosi che riguardano l’universo giovanile come, ad esempio, l’enorme quantità di giovani vittime della dispersione scolastica”, con “una media nazionale del 23% ed il raggiungimento dell’obiettivo del 10% entro il 2020 fissato dal Consiglio d’Europa sembra francamente irraggiungibile”. In questi giorni, prosegue Gontero, sono in discussione “nelle Commissioni parlamentari e al Ministero i decreti attuativi della legge 107/2015. Basteranno poche modifiche e un po’ di lifting a ribaltare una situazione scolastica in grande deficit di risposte alle domande formative ed educative delle nuove generazioni?”. La scuola “pubblica paritaria o statale che sia e i Centri di formazione professionale – conclude – hanno la necessità di avere politiche innovative, certe e durevoli nel tempo per rendere ai giovani il loro importante servizio a fianco delle famiglie”.

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