Pellegrinaggio: mons. Forte (Chieti-Vasto), “metafora della vita in cammino verso l’infinita bellezza di Dio”

Roma, 30 gennaio 2017: convegno nazionale teologico-pastorale “Il pellegrinaggio: fede e bellezza”

“Il pellegrinaggio è icona fedele della vita” e noi possiamo essere “erranti in fuga dalla morte” o “pellegrini verso l’unificazione del cuore”. Ad affermarlo è monsignor Bruno Forte, arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, intervenuto alla prima giornata del XIX convegno nazionale teologico – pastorale, “Il Pellegrinaggio: Fede e Bellezza” promosso fino al 31 gennaio a Roma dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Nella sua relazione “Il pellegrinaggio e la luce della bellezza”, mons. Forte osserva: “Dove nasce la domanda, dove l’uomo non si arrende davanti alla morte, là si rivela la dignità e la bellezza di esistere, lì l’uomo capisce di essere come diceva Jacques Maritain, ‘un mendicante del cielo’”. Questa, precisa, “è la nostra condizione: tra nostalgia e speranza”, ma occorre guardarsi dalla tentazione di sentirsi arrivati. Dopo avere richiamato i diversi nomi della bellezza – a partire dall’ebraico ‘tov’ – mons. Forte spiega che il pellegrinaggio “mostra come il cristianesimo non possa mai essere immobilismo, ma sia vita, cammino vissuto nella sequela di Colui che è la luce della vita” e in questo senso “non si chiude mai, è desiderio di un incontro che resta sempre acceso”. “Il cristianesimo è bellezza, Cristo è cammino: per questo il pellegrinaggio è metafora della vita tutta in cammino verso l’infinita bellezza di Dio”.

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