Croazia e Bosnia-Erzegovina: appello dei vescovi, “solidarietà prima di tutto”

“I vescovi esortano i fedeli a provvedere al sostentamento dei più deboli e dei più bisognosi, come già avvenuto in tempo di guerra, e a perseverare in questo compito anche in tempo di pace affinché i legami reciproci divengano una vera benedizione per chi dà e per chi riceve”: è un passaggio della nota congiunta degli episcopati di Croazia e Bosnia-Erzegovina, che nei giorni scorsi si sono ritrovati, per il 19° anno, discutendo temi ecclesiali e civili di comune interesse. Dall’incontro – di cui riferisce il numero odierno dell’Osservatore romano – sono emerse preoccupazioni comuni sulla situazione dei rispettivi Paesi e dei balcani nel loro insieme. L’incontro si è svolto sotto la guida dei presidenti delle due Conferenze episcopali, l’arcivescovo di Zadar (Croazia), mons. Želimir Puljić, e il cardinale arcivescovo di Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina), Vinko Puljić. “Importanti e numerosi i temi in agenda”, riferisce il quotidiano vaticano. “In primo luogo, ci si è soffermati sui fedeli originari di entrambi i Paesi ed emigrati altrove, che sono stati esortati a non dimenticare la loro patria” e a dare, scrivono i vescovi, “una coraggiosa testimonianza della fede in Dio e della fedeltà alla Chiesa cattolica là dove hanno costruito una nuova casa”.
Al centro dei lavori dell’assemblea è stata comunque la riflessione sull’operato della rete delle Caritas. Spazio nel corso dei lavori è stato destinato anche alla ricostruzione storica e alla riscoperta di quelle figure esemplari di entrambi i Paesi “che hanno donato la loro vita per amore della fede e per i quali dovrebbe essere possibile avviare la causa di beatificazione”.

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