Teologia e pastorale: don Panzetta, “non ci si può estraniare dal contesto storico, culturale, sociale ed ecclesiale”

“Le facoltà teologiche dovrebbero essere inserite in un progetto pastorale”, perché hanno a che fare con la “consistenza cristiana” delle nostre comunità. Ne è convinto don Angelo Panzetta, preside della Facoltà teologica pugliese, intervenuto alla tavola rotonda che ha concluso la prima giornata del convegno nazionale delle facoltà teologiche e degli Issr italiani, in corso a Roma fino a sabato. C’è una “reciprocità” tra istituti teologici e tessuto pastorale che “va ancora in parte sviluppata”, la tesi del relatore, secondo il quale “si fa teologia sempre e solo dentro un territorio, dentro un contesto umano: un teologo non può estraniarsi dal contesto storico, culturale, sociale ed ecclesiale in cui è posto”. “La teologia ha una pretesa universale, ma non può evadere dal contesto vitale in cui è collocata”, ha ammonito Panzetta, che ha ricordato che “il teologo è figlio del suo popolo”, come ama ripetere Papa Francesco, per sottolineare che “si deve fare teologia dentro la situazione umana della gente a cui si appartiene”.

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