Migrazioni: Commissione Ue, “Spazio Schengen, ancora tre mesi di controlli alle frontiere”

(Bruxelles) “Nonostante la graduale stabilizzazione della situazione e l’attuazione di una serie di misure proposte dalla Commissione per migliorare la gestione delle frontiere esterne e proteggere lo spazio Schengen”, la Commissione Ue “ritiene che non siano ancora pienamente soddisfatte le condizioni della tabella di marcia ‘Ritorno a Schengen’ che consentono di ritornare al normale funzionamento dello spazio Schengen”. Così si è espressa la Commissione europea, raccomandando al Consiglio di autorizzare gli Stati membri “a mantenere per un ulteriore periodo di tre mesi i controlli temporanei in vigore presso determinate frontiere interne Schengen”, e precisamente in Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia. Nel giorno in cui si discute delle proposte dell’Esecutivo sull’emergenza-migratoria (sostegno a una Libia politicamente divisa e insicura per il controllo delle partenze; sicurezza delle frontiere esterne Ue; salvataggi in mare ma mancata solidarietà tra gli Stati membri; rimpatri), l’Ue si avvia a un altro periodo in cui si rinuncia alla libera circolazione interna, segno che la visione tra i governi dei 28 è assai distante in materia. Dimitris Avramopoulos, commissario per la migrazione, ha dichiarato: “Schengen è uno dei principali risultati dell’integrazione dell’Unione europea, ma non dobbiamo darlo per scontato. La Commissione europea è e rimane pienamente impegnata a collaborare con gli Stati membri per abolire progressivamente i controlli temporanei alle frontiere interne”.
Avramopoulos ha però aggiunto: “Raccomandiamo pertanto al Consiglio di autorizzare gli Stati membri a mantenere per altri tre mesi controlli temporanei limitati alle frontiere interne, a condizioni rigorose e solo come extrema ratio”. Le pressioni sulle frontiere esterne, specie nei Balcani, sembrerebbero attenuatesi temporaneamente. “Grazie al sistema dei punti di crisi (hotspot), il tasso di registrazione e rilevamento delle impronte dei migranti che arrivano in Grecia e in Italia è ora quasi del 100%. Inoltre, la dichiarazione Ue-Turchia ha portato a una netta diminuzione del numero di migranti” che arrivano nell’Ue passando per l’Egeo. “Tuttavia, un numero significativo di migranti irregolari e richiedenti asilo è ancora presente in Grecia e la situazione rimane fragile lungo la rotta dei Balcani occidentali, con un rischio potenziale di movimenti secondari”. La Commissione “ritiene pertanto giustificato autorizzare gli Stati membri interessati, in via precauzionale e solo dopo aver vagliato misure alternative, a prorogare gli attuali controlli limitati alle frontiere interne, come misura eccezionale, per un ulteriore periodo limitato a tre mesi”.

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