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Migrazioni: Commissione Ue, “carenze nel controllo delle frontiere”. Rimpatri e cooperazione rafforzata con Serbia e Macedonia

Bruxelles: Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione Ue (foto SIR/CE)

(Bruxelles) In vista del Consiglio europeo straordinario del 3 febbraio a Malta (due i punti in agenda: migrazioni e dopo-Brexit), la Commissione europea ha stilato anche un bilancio dei progressi compiuti e “di ciò che resta da fare per rendere pienamente operativa la nuova Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera”. Gli aspetti del fenomeno migratorio sono molteplici: sicurezza delle frontiere, salvataggio vite in mare, accoglienza e integrazione rifugiati, diritto di asilo, “redistribuzione” dei migranti in chiave di solidarietà verso i Paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo… Ebbene, a proposito dell’agenzia che si occupa di frontiere, a tre mesi dal suo varo “sono stati conseguiti – secondo la Commissione – risultati importanti, che includono la costituzione di una riserva di reazione rapida obbligatoria di guardie di frontiera e apparecchiature e la creazione di una nuova riserva per le squadre di intervento per il rimpatrio”. Tali riserve possono essere dispiegate per sostenere gli Stati membri “cui spetta in primis rafforzare il controllo alle frontiere esterne”. L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha dispiegato 1.550 agenti per fornire sostegno agli Stati membri ai confini esterni, integrando le capacità nazionali esistenti, equivalenti a oltre 100mila agenti. Per la Commissione, l’azione dell’Agenzia “continua a presentare carenze, e gli Stati membri devono provvedere a porvi rimedio adeguatamente”.

Il primo vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “In seguito all’adozione in tempi record della proposta sull’istituzione della guardia di frontiera e costiera europea, tutte le parti interessate hanno trascorso gli ultimi tre mesi lavorando a pieno ritmo per consentire all’Agenzia di intervenire alle nostre frontiere comuni ogniqualvolta e ovunque sia necessario e il più rapidamente possibile. Proponiamo ora ulteriori misure concrete per accelerare i lavori “. Cinque le priorità sulle quale si sta lavorando: messa in comune obbligatoria delle risorse per rafforzare la capacità di reazione rapida dell’Agenzia della guardia di frontiera e costiera; valutazioni preventive delle “vulnerabilità”; sostegno per i rimpatri (dall’ottobre 2016 l’Agenzia ha organizzato 78 operazioni di rimpatrio al fine di rimpatriare 3.421 migranti “irregolari”; la Commissione presenterà un piano d’azione riveduto sul rimpatrio nelle prossime settimane); istituzione di un meccanismo di denuncia, per monitorare e assicurare il rispetto dei diritti fondamentali nelle attività svolte dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera; modello di accordo sullo status per la cooperazione operativa con Paesi terzi prioritari, con operazioni di controllo sul territorio dei Paesi terzi confinanti previo accordo (accordi già operativi con Serbia e Repubblica jugoslava di Macedonia).

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