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(Bruxelles) Nel 2015 il programma Erasmus+ “ha permesso a 678mila europei, un numero mai raggiunto prima, di studiare, formarsi, lavorare e fare volontariato all’estero”. I dati sono segnalati dalla Commissione Ue, nell’anno in cui il programma Erasmus compie 30 anni. Sempre nel 2015 l’Unione europea ha investito 2,1 miliardi di euro in oltre 19.600 progetti, a cui hanno partecipato 69mila organizzazioni. Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’occupazione, ed ex studente Erasmus presso l’Università di Leicester (Regno Unito), dichiara: “L’istruzione è essenziale perché dota le persone delle conoscenze, competenze, abilità e capacità necessarie per mettere a frutto il loro potenziale e le opportunità che si presentano. La mobilità amplia gli orizzonti e ci rende più forti. Il programma Erasmus può offrirci tutto questo”. In quanto ex studente Erasmus, afferma, “ho vissuto tutto ciò in prima persona. Incoraggio anche altri studenti e in particolare gli insegnanti, i formatori, gli animatori giovanili e gli studenti dell’istruzione e formazione professionale ad avvalersi delle possibilità offerte nell’ambito del programma Erasmus+”. Nel 2015 Erasmus+ si è ulteriormente ampliato, permettendo agli istituti universitari di inviare in Paesi al di fuori dell’Europa, e accogliere da questi, più di 28mila studenti. La Francia, la Germania e la Spagna rimangono i tre principali Paesi di partenza, mentre la Spagna, la Germania e il Regno Unito ospitano la maggior parte dei partecipanti al programma Erasmus+.