Gioco d’azzardo: Fiasco (Alea), “il rettore del Politecnico di Milano intervenga sulla collaborazione con i concessionari”

La collaborazione del Dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano con i concessionari del gioco d’azzardo on line “permette di esibire la ‘terzietà’ di un’Università pubblica che, in altri termini, si traduce, sempre per chi guadagna sul gioco d’azzardo, in innocuità, normalità e modernità. Un fatto moralmente inaccettabile sul quale, mi auguro, Ella possa e voglia intervenire”. È quanto ha scritto il presidente dell’Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio (Alea), Maurizio Fiasco, al rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, in una lettera inviata alla vigilia del congresso di Alea, in programma domani a Salerno. “Molte attività sono di grande prestigio scientifico, ma ve ne sono altre che si prestano a rilievi critici molto netti”, osserva Fiasco, rivolgendosi al fatto che “il Dipartimento di ingegneria gestionale della sua Università svolge per conto dei concessionari del gioco d’azzardo on line – da Bet365 a Lottomatica, da Bwin a Snai – una pluralità di servizi in funzione del marketing, della mappatura dei consumatori di casinò e scommesse su piattaforma informatica e del perfezionamento dell’offerta volta alla vincita in denaro”. Per il presidente di Alea, si tratta di “un contributo che, di fatto, agevola quella forma, raffinata e autoritaria, di irreggimentazione dell’apparato neurobiologico e psicologico delle persone”. “Ne converrà che – prosegue Fiasco – è perlomeno legittimo dubitare dell’effettivo e inedito contributo all’innovazione tecnologica e alla ricerca scientifica che il suo Dipartimento fornisce al mondo dei concessionari per l’insormontabile ragione che quel mondo ben conosce struttura, algoritmi e architettura di ricerca e di sviluppo del gambling”. “La verità – conclude – è che il ‘valore aggiunto’ fornito dal Politecnico si presenta come immateriale, sta nel marchio di rispettabilità che, in tal modo, ottiene un commercio inflazionato e pericoloso per migliaia di famiglie”.

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