Chiese campane: Caritas, presentato oggi il Dossier povertà 2016

È stato presentato oggi a Napoli, nella sede della Caritas, il Dossier povertà 2016 della Caritas Campania e il Dossier nazionale immigrazione 2016 di Caritas-Migrantes. “I dati del Dossier 2016 hanno messo in evidenza, ancora una volta, l’aumento del numero di utenti dei Centri di ascolto che sono passati dagli 11.444 del 2014 ai 12.266 del 2015. Se questo dato non dimostra di per sé un aumento delle situazioni di povertà, evidenzia però che il bisogno di ricorrere all’aiuto dei Centri di ascolto (Cda) cresce di anno in anno”, ha sottolineato Ciro Grassini, coordinatore del Dossier regionale povertà, per il quale “l’azione di sostituzione che la Caritas porta avanti rispetto a quelli che sono i compiti delle istituzioni, diventa ogni giorno più gravosa: il ruolo degli enti ecclesiali dovrebbe essere quello di vicinanza alle persone, non certo di supplenza allo Stato”.

La condizione occupazionale più diffusa tra coloro che si sono recati ai Cda campani è quella di “disoccupato, che riguarda il 72,0% degli utenti nel 2015”. La maggioranza degli utenti vivono in “nucleo con propri familiari o parenti (72,5% nel 2014; 70,5% nel 2015). Hanno un domicilio oltre nove utenti su dieci anche se molto spesso vivono in abitazioni precarie ed inadeguate”. Grassini ha evidenziato che “predomina un profondo disagio sociale”, “confermato dai dati economici regionali che mostrano che la Campania ha un reddito pro capite pari a 17.077 euro che equivale appena al 63,4% di quello italiano (26.946 euro)”. Non solo: “Lo svantaggio per le famiglie è ancor più evidente laddove cresce la loro numerosità. La presenza di figli minori si dimostra poi un sovraccarico significativo”. Per quanto concerne la cittadinanza, “la componente italiana (61,6% nel 2014; 61,0% nel 2015) continua a rimanere prevalente nel 2015 ma, per la prima volta dal 2008, anno di inizio della crisi economica, la percentuale degli stranieri è tornata a crescere”. Relativamente ai bisogni degli utenti, “la problematica più comune è la povertà economica (67,9%)”. “I percorsi di disagio più comuni – ha spiegato il coordinatore del Dossier – partono da un lungo periodo di disoccupazione che per qualcuno è una realtà effettiva della propria vita da sempre. A questo fanno seguito gravi difficoltà economiche a cui si aggiunge in molti casi anche la precarietà abitativa. In passato, lavorativamente, queste persone riuscivano almeno ad ‘arrangiarsi’, oggi questo diventa sempre più difficile”. Le richieste principali riguardano beni materiali quali viveri e vestiario, nonché lavoro e sussidi economici per il pagamento di utenze e fitti. L’ultimo capitolo del Dossier è dedicato a quanto realizzano le diverse Caritas diocesane della Campania con la presentazione di “36 opere segno”.

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