Standing rock: Chiesa episcopaliana critica decisione Trump sbloccare oleodotto

La Chiesa episcopaliana degli Stati Uniti critica la decisione del presidente Donald Trump di sbloccare l’oleodotto in Nord Dakota, nelle terre sacre della tribù Sioux di Standing rock. Dopo il parere degli ingegneri dell’esercito Usa (U.S. army corps of engineers, l’organo più autorevole in materia) che chiedeva la deviazione dell’oleodotto il 4 dicembre scorso (perché inquinerebbe le acque e distruggerebbe l’ambiente come denunciato dai nativi), il presidente dei vescovi della Chiesa episcopaliana, Michael Curr,y aveva subito invitato “a consultare le popolazioni coinvolte e fare in modo di onorare gli obblighi previsti dal trattato con i Sioux di Standing rock”. In una nota sulla testata “Episcopal news service” viene analizzata la portata del memorandum firmato ieri dal presidente Trump, per capirne la gravità: “Un memorandum è diverso da un ordine esecutivo presidenziale e alcuni osservatori pensano abbia un impatto minore”. Nel memorandum Trump invita infatti il corpo di ingegneri dell’esercito americano  a “rivedere e approvare in maniera veloce” il progetto Dakota access pipeline “per ultimare l’oleodotto”. I Sioux, appoggiati da tutti i nativi americani, da 300 tribù indigene e ambientalisti di tutto il mondo, non hanno intenzione di retrocedere dalla lotta: rimarranno nel campo di protesta e intraprenderanno le necessarie azioni legali per chiedere il rispetto dei trattati.

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