Papa Francesco: udienza, “non mettiamo mai condizioni a Dio”

“Non mettiamo mai condizioni a Dio e lasciamo invece che la speranza vinca i nostri timori”. È l’invito rivolto dal Papa ai 6mila fedeli che hanno gremito oggi l’Aula Paolo VI.  “Fidarsi di Dio – ha spiegato Francesco – vuol dire entrare nei suoi disegni senza nulla pretendere, anche accettando che la sua salvezza e il suo aiuto giungano a noi in modo diverso dalle nostre aspettative”. “Noi chiediamo al Signore vita, salute, affetti, felicità; ed è giusto farlo, ma nella consapevolezza che Dio sa trarre vita anche dalla morte, che si può sperimentare la pace anche nella malattia, e che ci può essere serenità anche nella solitudine e beatitudine, anche nel pianto”, ha proseguito: “Non siamo noi che possiamo insegnare a Dio quello che deve fare, ciò di cui noi abbiamo bisogno. Lui lo sa meglio di noi, e dobbiamo fidarci, perché le sue vie e i suoi pensieri sono diversi dai nostri”. “Il cammino che Giuditta ci indica è quello della fiducia, dell’attesa, della pace, della preghiera e dell’obbedienza”, le parole del Papa dedicate alla protagonista della catechesi: “È il cammino della speranza”, ha aggiunto a braccio: “Senza facili rassegnazioni, facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità, ma sempre rimanendo nel solco della volontà del Signore”. “Perché Giuditta, lo sappiamo, ha pregato tanto il popolo e poi, coraggiosa, ha cercato il modo di avvicinarsi al capo esercito ed è riuscita a tagliargli il capo, a sgozzarlo”, le parole dedicate fuori testo dal Papa all’uccisione di Oloferne. Giuditta, il commento di sintesi, sempre a braccio, “è coraggiosa nella fede e nelle opere”. Di fatto, “ha un suo piano, lo attua con successo e porta il popolo alla vittoria, ma sempre nell’atteggiamento di fede di chi tutto accetta dalla mano di Dio, sicura della sua bontà”, ha raccontato Francesco, secondo il quale “con la forza di un profeta, Giuditta richiama gli uomini del suo popolo per riportarli alla fiducia in Dio; con lo sguardo di un profeta,  vede al di là dello stretto orizzonte proposto dai capi e che la paura rende ancora più limitato. Dio agirà di certo – afferma –, mentre la proposta dei cinque giorni di attesa è un modo per tentarlo e per sottrarsi alla sua volontà”. “Il Signore è Dio di salvezza – e lei ci crede – qualunque forma essa prenda”, ha concluso il Papa: “È salvezza liberare dai nemici e far vivere, ma, nei suoi piani impenetrabili, può essere salvezza anche consegnare alla morte”. “Donna di fede, lei lo sa”, le ultime parole fuori testo su Giuditta: “Poi conosciamo la fine, come è finita la storia: Dio salva”.

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