Papa Francesco: Angelus, “convertirsi non è cambiare abiti, ma abitudini”. “Portare il Vangelo nelle periferie”

“Convertirsi non è soltanto cambiare il modo di vivere, ma anche il modo di pensare. E’ una trasformazione del pensiero. Non si tratta di cambiare gli abiti, ma le abitudini!”. Lo ha detto il Papa, che durante l’Angelus di ieri ha ricordato alle migliaia di fedeli che Gesù, a differenza di Giovanni il Battista, “sceglie di essere un profeta itinerante. Non sta ad aspettare la gente, ma si muove incontro ad essa. Gesù è sempre per la strada!”. Le sue prime “uscite missionarie”, infatti, “avvengono lungo il lago di Galilea, a contatto con la folla, in particolare con i pescatori”: “Lì Gesù non solo proclama la venuta del regno di Dio, ma cerca i compagni da associare alla sua missione di salvezza. In questo stesso luogo incontra due coppie di fratelli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni; li chiama dicendo: ‘Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini'”. “La chiamata li raggiunge nel pieno della loro attività di ogni giorno”, ha detto Francesco: ciò vuol dire che “il Signore si rivela a noi non in modo straordinario o eclatante, ma nella quotidianità della nostra vita. Li dobbiamo trovare il Signore; e lì Lui si rivela, fa sentire il suo amore al nostro cuore; e lì – con questo dialogo con Lui nella quotidianità della vita – cambia il nostro cuore”. “Sulle rive del lago, in una terra impensabile, è nata la prima comunità dei discepoli di Cristo”, ha concluso il Papa, esortando i presenti a “portare la parola, l’amore e la tenerezza di Gesù in ogni contesto, anche il più impervio e resistente. Portare la Parola a tutte le periferie!”, cioè in “tutti gli spazi del vivere umano”.

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