Diocesi: mons. Brambilla (Novara), “la Chiesa avrà un futuro se custodirà la testimonianza dei cristiani”

“La Chiesa di domani avrà un futuro se custodirà la testimonianza dei cristiani. Il mondo di oggi ha bisogno di chi curi le anime, ma la ‘cura animarum’ deve sostenere la testimonianza cristiana nella sua forma ecclesiale adulta e matura”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, nel corso della celebrazione eucaristica che ha presieduto in Cattedrale per la festa patronale di san Gaudenzio. Nel suo “Discorso alla città”, distribuito ai presenti al termine della messa, mons. Brambilla ha sottolineato che “custodire la testimonianza di tutti i cristiani e prendersi cura della Chiesa come testimonianza ci fa superare lo schema dei chierici che si dedicano alle cose di Dio e dei laici che si occupano delle cose del mondo”. E se “la testimonianza dei cristiani è la primavera di una nuova Pentecoste” allora “la cura della testimonianza dei credenti deve stare al centro della nostra preoccupazione dei prossimi anni”, ha proseguito il vescovo. Riferendosi alla “nostra basilica di san Gaudenzio”, Brambilla ha riconosciuto che “i nostri padri non hanno avuto paura di costruire una Chiesa così avveniristica, con una cupola che non ha eguali al mondo”. “Non possiamo osare di costruire una città degna di un segno civile e religioso così meraviglioso?”, ha domandato. Per il vescovo, si tratta di una testimonianza fondata su quattro pilastri: “sacramentale”, “spirituale”, “morale”, “dialogico”. “L’operosità di molti credenti insieme agli uomini e alle donne di buona volontà continua a dare volto umano alla nostra città”, ha rilevato Brambilla, che ha concluso assicurando che “il vostro vescovo e la Chiesa di Novara sarà al vostro fianco per costruire un mondo di legami buoni, di ritrovata comunità, un argine sicuro contro ogni paura”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy