Cardinale Bagnasco: episodi di “scandalo” sono “motivo di dolore”, parrocchia “luogo di accoglienza per tutti”

“Episodi di infedeltà al ministero e di oggettivo scandalo sono motivo di dolore, ma non fanno comunque venir meno la stima e l’ammirazione per il presbiterio nel suo complesso”. Sono le parole con cui il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella seconda parte della prolusione di apertura del Consiglio permanente esprime un “pensiero fiducioso e grato” ai sacerdoti. Durante il Consiglio permanente verrà esaminato il Sussidio in preparazione all’appuntamento di maggio, suddiviso in sei capitoli, ha reso noto il cardinale anticipandone ai suoi confratelli vescovi la struttura. Il tema de “Il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente”, per Bagnasco, più che ad “un’esigenza di aggiornamento e qualificazione”, rimanda “a un mistero di vocazione che trascende l’uomo e che nessuno, quindi, può mai dare per pienamente conseguito”. “La volontà di aiutare i sacerdoti a sostenere e alimentare la loro vocazione di discepoli dentro il presbiterio e la comunità ci ha portato a individuare alcuni ambiti precisi, sui quali investire con rinnovata convinzione”.

Sullo sfondo, “la vita concreta delle nostre parrocchie e unità pastorali”, ha sottolineato il presidente della Cei, ricordando il ritratto della parrocchia delineato dal Papa durante la Gmg di Cracovia, “rispondendo alla domanda sulla Chiesa in uscita”, durante l’incontro con i vescovi polacchi. Francesco, ha ricordato il presidente della Cei, “ha parlato della parrocchia e l’ha descritta come luogo di accoglienza paziente per tutti, di disponibilità ai ragazzi in oratorio, di attenzione e visita ai malati, di capacità di mettersi nelle difficoltà della gente e di andarle incontro: il presbitero che cammina su questa strada è il primo a trovarne giovamento per la sua vita di credente e di ministro”.

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