Papa Francesco: ai Domenicani, “ci muoviamo nella cosiddetta ‘società liquida’, nella cultura dell’effimero, dell’usa-e-getta”

“La tendenza alla ricerca di novità propria dell’essere umano trova l’ambiente ideale nella società dell’apparire, nel consumo, in cui spesso si riciclano cose vecchie, ma l’importante è farle apparire come nuove, attraenti, accattivanti. Anche la verità è truccata. Ci muoviamo nella cosiddetta ‘società liquida’, senza punti fissi, scardinata, priva di riferimenti solidi e stabili; nella cultura dell’effimero, dell’usa-e-getta”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa per l’VIII Centenario dei Domenicani celebrata oggi nella basilica di San Giovanni in Laterano. “Di fronte a questo ‘carnevale’ mondano – ha aggiunto – risalta nettamente lo scenario opposto, che troviamo nelle parole di Gesù appena ascoltate: ‘rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli’ (Mt 5,16). E come avviene questo passaggio dalla superficialità pseudo-festosa alla glorificazione? Avviene grazie alle opere buone di coloro che, diventando discepoli di Gesù, sono diventati ‘sale’ e ‘luce’”. Per Francesco, “in mezzo al ‘carnevale’ di ieri e di oggi, questa è la risposta di Gesù e della Chiesa, questo è l’appoggio solido in mezzo all’ambiente ‘liquido’: le opere buone che possiamo compiere grazie a Cristo e al suo Santo Spirito, e che fanno nascere nel cuore il ringraziamento a Dio Padre, la lode, o almeno la meraviglia e la domanda: ‘perché?’, ‘perché quella persona si comporta così?’: l’inquietudine del mondo di fronte alla testimonianza del Vangelo”.

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