Diocesi: mons. Debernardi (Pinerolo), “don Giovanni Barra sacerdote esemplare, prosegue la causa di beatificazione”

“La causa di beatificazione del Servo di Dio don Giovanni Barra prosegue il suo cammino”. Lo annuncia il vescovo di Pinerolo, monsignor Peri Giorgio Debernardi, sull’ultimo numero del settimanale “Vita Diocesana Pinerolese”. “È stata stampata a Roma la cosiddetta ‘Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis’”, spiega il vescovo, aggiungendo che “è un volume che consente non solo di conoscere la sua vita, ma di poter giudicare se ha praticato le virtù teologali e cardinali in modo eroico. Se la risposta sarà positiva verrà dichiarato ‘venerabile’”. “Tuttavia – prosegue mons. Debernardi – per giungere alla beatificazione occorre un miracolo ottenuto per sua intercessione”. Per questo, continua il vescovo, “chiediamo al Signore che dia un segno che attesti la santità di questo nostro esemplare sacerdote. Egli è come un fiore di rara bellezza in mezzo ad un mazzo di fiori altrettanto belli, che sono i preti cresciuti nel presbiterio della nostra diocesi”. In una vita ispirata da Giuseppe Benedetto Cottolengo, “don Barra educava facendo scoprire che la bellezza della vita si realizza nel dono e nella gratuità”, osserva mons. Debernardi, notando che “anche le numerose vocazioni alla vita consacrata e al ministero sacerdotale sono nate da questa pedagogia che ha come bussola il comandamento dell’amore”. Inoltre, “don Barra è stato anche assistente dei giovani universitari (Fuci) e della Conferenza di San Vincenzo della città, insegnando a praticare la carità non come autogratificazione, non per catturare consensi e simpatia anche in vista dell’apostolato, ma unicamente come espressione di vicinanza, di servizio e di aiuto sul modello del buon samaritano”. “Il prossimo 28 gennaio ricorre l’anniversario della sua morte”, ricorda Debernardi, che conclude: “preghiamolo e imitiamolo, rendendo visibile che l’amore, se è autentico, deve tradursi in pane, cioè in gesti e azioni di condivisione verso i poveri”.

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