Cappellani di bordo: Tarquinio (Avvenire), “è rimasta una cappella vuota e le sale slot”

Sulle navi della Costa Crociere non ci sono più i cappellani, che erano “una eccezione italiana”. “E’ rimasta solo una cappella vuota. Però ci sono le sale con le slot machine, perché dicono che c’è la domanda”. Se ne è lamentato oggi Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, intervenendo a Roma alla tavola rotonda sul futuro dei cappellani di bordo, che non sono più sulle navi dal 2014 per una decisione della multinazionale Carnival che ha acquisito la Costa . L’ambito è il convegno nazionale dell’Ufficio Cei per l’apostolato del mare, in corso dal 20 al 22 gennaio. Avvenire fu l’unico quotidiano a dare allora la notizia.  “Arrivavano le lettere dei lettori che raccontavano di come si mobilitarono le persone di fronte all’assenza del cappellano – ha ricordato -. Dissero loro che potevano celebrare la messa auto-organizzandosi con un sacerdote ma non potevano dirlo. I cattolici hanno vissuto da cattolici: nel tempo della festa hanno reclamato il tempo di Dio”. “Il nuovo gruppo Carnival non ha nemmeno provato a fare retromarcia nonostante il lavoro paziente dell’apostolato del mare, che ha portato solo al rispetto dei tempi forti del Natale e della Pasqua  – ha detto Tarquinio –. Ci dicono che in una logica di mercato oggi i cappellani a bordo non sono attuali. Ma nel mondo chiuso di una nave, dove le persone vivono in un tempo sospeso, diverso dalla quotidianità, c’è bisogno di un cappellano. A noi non interessa un pezzo di mercato ma un modo di fare e di vivere”.

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