Diocesi: mons. Regattieri (Cesena-Sarsina), “l’ora di religione offre risposte giuste alle tante domande di ragazzi e giovani”

“L’insegnamento della religione cattolica risponde a un’insopprimibile esigenza del cuore e della persona umana. Nel rispetto della libertà di coscienza di ciascuno, l’ora di religione offre le risposte giuste alle tante domande che i ragazzi e i giovani si pongono durante il processo di crescita della loro personalità”. È quanto scrive il vescovo di Cesena-Sarsina, monsignor Douglas Regattieri, in un messaggio alle famiglie in occasione delle iscrizioni scolastiche, momento in cui si sceglie anche di avvalersi dell’ora di religione cattolica. Rivolgendosi ai genitori, il vescovo invita a “cogliere per i vostri figli fino in fondo questa possibilità” perché “siamo convinti che la proposta cristiana, presentata nella sua dimensione storico-culturale nell’ambito scolastico, secondo le metodologie proprie della scuola italiana, costituisce un riferimento sicuro per comprendere il tempo e la società che abitiamo”. Inoltre, “può essere un valido strumento di dialogo con tutti”. Per questo, mons. Regattieri esorta i genitori “ad aderire all’insegnamento della religione cattolica certi di compiere un servizio educativo significativo per i vostri figli per i quali siete chiamati ad essere testimoni e guide sicure”. Il vescovo sottolinea poi che “i dati diocesani dei coloro che si avvalgono di questo insegnamento sono incoraggianti”. Infatti – come spiegano don Giordano Amati e Giuseppe Cantarelli, rispettivamente direttore e segretario dell’ufficio diocesano Irc – si è registrato per la scuola secondaria di 2° grado “un aumento di mezzo punto percentuale del numero di studenti che scelgono di avvalersi della religione cattolica”, con “un’inversione di tendenza, che va dal 2 al 3%” in alcuni istituti. E se “rimangono sostanzialmente stabili la scuola primaria e la secondaria di 1° grado”, c’è invece “un sensibile aumento del numero dei non avvalentisi nella scuola dell’infanzia, che si spiega con il crescente numero di alunni figli di immigrati e stranieri”. Considerando le scuole di ogni ordine e grado, sul territorio diocesano il totale i non avvalentisi sono l’11,3%.

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