Cardinale Betori: “profonda gratitudine e vicinanza” all’artificiere gravemente ferito

“A questo servitore della comunità civile giungano la nostra profonda gratitudine, la nostra premurosa vicinanza, la certezza che la nostra preghiera lo accompagna in questo difficile momento. Questi sentimenti si accompagnano all’auspicio che la giustizia umana giunga a una pronta e chiara individuazione dei responsabili”. Sono le parole dedicate dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, all’artificiere gravemente ferito mentre cercava di disinnescare un pacco bomba posto vicino ad una libreria del capoluogo toscano. “Un ordigno progettato per uccidere, frutto con tutta probabilità della follia dell’odio politico”: così il cardinale ha definito ieri, nell’omelia della Messa del 1° gennaio, “questo strumento di morte”. “A chi ha pensato e realizzato questo crimine, come pure a chi a vario titolo vi ha collaborato, giunga la nostra più netta e ferma condanna”, ha proseguito Betori, che sulla scorta del Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace ha ribadito con forza che “non è la violenza la strada giusta del confronto delle diversità politiche e sociali”. “Con la violenza non si rendono più forti ed efficaci le proprie idee, non si raggiunge alcun obiettivo positivo”, ha ammonito il porporato, secondo il quale “solo il confronto del dialogo, solo incontrarsi nella ricerca del bene comune costituisce un impegno sociale degno di questo nome”.

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