Perù: vescovi, “rifiuto fermo della corruzione” e solidarietà con vittime abusi

“Il nostro rifiuto della corruzione è fermo, da qualunque parte provenga”: lo affermano oggi i vescovi peruviani, in una nota a conclusione della 109ª Assemblea ordinaria, nella quale esprimono una serie di preoccupazioni, soprattutto in merito alla violenza, alla corruzione e alle catastrofi naturali che hanno colpito il Paese. “Ci preoccupano gli atti di corruzione che abbiamo appreso dai mezzi di comunicazione – affermano – e coinvolgono grandi compagnie finanziarie nazionali e straniere come Odebrecht e alti funzionari del Paese. Speriamo che il potere giudiziario possa procedere con fermezza e decisione fino a conoscere la verità”. I vescovi commentano anche alcuni fatti violenti, come il caso di Puente Piedra e altri conflitti sociali generati dall’aumento dei pedaggi stradali: “Esortiamo le autorità e la popolazione coinvolta – sottolineano –  a cercare strade di dialogo, sia per evitare confronti che degenerino in violenza, sia per raggiungere accordi rispettosi dei diritti di tutti”. Infine, i vescovi “solidarizzano con le vittime e sperano in una adeguata riparazione”, auspicando di “conoscere la verità sulle accuse contro alcuni membri del Sodalizio di vita cristiana”: il fondatore Luis Fernando Figari e altri sono infatti accusati di abusi fisici e psicologici nei confronti di bambini e giovani. “Chiediamo che le decisioni del Foro civile siano giuste e speriamo in una veloce risposta del Foro ecclesiastico”.

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