“Educarsi alla bellezza”: mons. Iacobone (Pcc), al via raccolta dati. Entro fine marzo database, poi formulazione di iniziative concrete

“E’ necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti periferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace, di accoglienza, favorendo davvero l’incontro con Dio e la comunione con i fratelli e le sorelle, diventando così anche punto di riferimento per la crescita integrale di tutti gli abitanti, per uno sviluppo armonico e solidale delle comunità”. Esordisce citando uno stralcio del Messaggio di Papa Francesco per la XXI seduta pubblica delle Pontificie Accademie, lo scorso 6 dicembre, monsignor Pasquale Iacobone, responsabile Dipartimento “Arte e fede” del Pontificio Consiglio della cultura che ha realizzato con l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei il progetto di ricerca “Educarsi alla Bellezza. Indagine sulla formazione del clero e degli artisti in vista della committenza di opere d’arte per il culto cristiano”, presentato oggi a Roma. In testa al progetto, e a suo suggello, un passaggio del n. 167 dell’Evangelii gaudium sull’importanza della via pulchitudinis per la trasmissione della fede. Diversi, inoltre, i riferimenti della Laudato si’ citati da Iacobone sul legame tra educazione estetica e mantenimento di un ambiente (naturale, umano, urbanistico) sano. Di qui il progetto: “Educarsi”, precisa, perché “non vogliamo una formazione calata dall’alto; vogliamo crescere insieme”. L’iniziativa si articola in tre tappe. La prima è la raccolta dati da concludersi entro il 18 febbraio, a partire da quelli già presenti nei database dell’Ufficio nazionale Cei o altre banche dati, a quelli rintracciabili attraverso la ricerca bibliografica o via internet, a quelli che verranno chiesti mediante questionario a diocesi, ordini religiosi e altre istituzioni. Entro fine marzo l’elaborazione dei dati raccolti in un database e la creazione della “mappa” per capire quale formazione sia ad oggi destinata a committenti ed artisti . Ultimo step, l’interpretazione delle informazioni e la formulazione di proposte e iniziative concrete.

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