Cei: mons. Landel (Rabat, Marocco), “rompere i muri degli egoismi in Europa”

“Rompere i muri degli egoismi che serpeggiano in Europa e cercare di guardare l’altro, non per scaricare su di lui una colpa ma chiedendosi come poter aiutarlo e accompagnarlo, senza imporre i nostri progetti”. È il messaggio che lancia alle Chiese di Europa monsignor Vincent Louis Marie Landel, arcivescovo di Rabat, in Marocco. L’arcivescovo ha aggiornato oggi i direttori di alcuni uffici della Cei sulla situazione dei migranti in Marocco, in particolare dei minori non accompagnati. La Caritas in Marocco può contare di tre centri di accoglienza, a Rabat, Casablanca e Tangeri il cui compito è quello di rispondere ai bisogni primari e urgenti delle persone, accompagnarli, informarli e orientarli verso i servizi esistenti. Mons. Landel racconta storie di violenze, soprusi e vere e proprie situazioni di schiavitù in cui vivono soprattutto i minori, anche bambini di 7 anni. “Sono tutti alla ricerca di una vita migliore – ha detto l’arcivescovo Landel – e il loro obiettivo è raggiungere l’Europa. Sono disposti ad andare dappertutto tranne che tornare indietro perché sanno che in Africa non c’è futuro, non ci sono prospettive”. “Non chiedo nulla”, dice l’arcivescovo: “Ma spero che la Chiesa che è in Europa diventi sempre più universale e aperta”.

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