Settimana unità dei cristiani: pastore Luca Negro (Fcei), “qualcosa di nuovo si sta muovendo in ambito ecumenico”

“È vero che negli ultimi anni questo appuntamento è stato vissuto con una certa stanchezza e come fosse un rituale a cui ormai ci siamo tutti abituati. Quest’anno però ho la sensazione che la Settimana sia molto più sentita, perché qualcosa di nuovo si sta muovendo in ambito ecumenico”. È il pastore Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, a lanciarsi in un pronostico sicuramente in positivo sulla partecipazione dei fedeli delle comunità cristiane del nostro Paese alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si celebra dal 18 al 25 gennaio. Il pastore ricorda che il 2017 è l’anno in cui ricorre anche il quinto Centenario della Riforma protestante e sottolinea quanto sia “significativo e per nulla scontato che si riesca a commemorare insieme un evento che ha costituito per secoli un problema”: “Eppure – aggiunge – il tono che viene dato a questa Settimana è certamente penitenziale, nel riconoscimento delle divisioni ma anche di apprezzamento per tutto ciò che di positivo è scaturito dalla Riforma protestante”. Il pastore ricorda, sempre a questo proposito, il convegno Cei che si è tenuto a Trento dal 16 al 18 novembre in collaborazione con la Fcei per riflettere sui 500 anni della Riforma. “Abbiamo respirato un clima ecumenico nuovo, avvertendo la voglia di far avanzare l’ecumenismo, di non limitarci a fare il minimo indispensabile ma qualcosa di concreto e insieme. Non possiamo non ricordare il progetto dei corridoi umanitari come esempio di collaborazione ecumenica tra le Chiese evangeliche e la Comunità di Sant’Egidio”. “In linea generale – prosegue il presidente della Fcei -, noi evangelici abbiamo la sensazione che, in particolare con questo pontificato, l’ecumenismo torni a essere a 360 gradi. Se in qualche modo negli anni passati ci siamo sentiti a volte un po’ l’ultima ruota del carro ecumenico, questa sensazione sta scomparendo con l’attenzione verso il mondo evangelico che questo Papa sta manifestando. La speranza che noi coltiviamo è che si vada finalmente anche in Italia verso la creazione di un organismo di consultazione ecumenica permanente a cui partecipino cattolici, ortodossi e protestanti. Un progetto che, speriamo, diventi realtà”.

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