Povertà: Rete Numeri pari, stop a sfratti e adeguamento Fondo nazionale sociale

Contrastare la disparità e la disuguaglianza sociale a favore di una società più equa e potenziare l’azione tra “eguali” nei territori, costruendo iniziative locali che uniscano tutte le forze delle diverse organizzazioni e dei cittadini disponibili a incisivi interventi concreti, dando luogo a significative sperimentazioni che forniscano idee e gambe per un effettivo welfare municipale. È l’obiettivo della rete “Numeri Pari”, promossa e presentata oggi a Roma da Gruppo Abele, Libera, Cnca e Rete della conoscenza insieme a un documento base contenente modalità di intervento per un efficace contrasto alle povertà che permetta “una radicale inversione di tendenza” delle politiche sociali. “Sfratti zero” è il primo punto, “come prima occasione – si legge nel testo – di un’attivazione nei territori, con il coinvolgimento del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale (ma non solo), nella definizione di progetti intorno alle necessità di una realtà locale, che appaiono evidenti ai cittadini, ma non sono state ancora raccolte e tantomeno risolte”. Quindi l’adeguamento del Fondo nazionale sociale “per la diffusione dei servizi sociali e l’affermazione su tutto il territorio nazionale dei Livelli essenziali di assistenza, senza discriminazioni regionali e locali”. E ancora, “investimento sull’infanzia con una maggiore promozione all’accesso agli asili nido e alla prescolarità per i bambini delle famiglie svantaggiate e donne sole”, e legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutti gli studenti effettive uguali opportunità.

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