Povertà: don Ciotti (Numeri pari), “alziamo la voce per rivoluzione sociale, etica e politica”. Persona “sia fine e non mezzo”

“Per un’azione sociale, etica, culturale e politica è necessario unire le nostre forze. Abbiamo il dovere tutti quanti di alzare la voce quando in molti scelgono un prudente silenzio, dobbiamo alzare la voce anche nei nostri gruppi e associazioni, nessuno escluso”. Esordisce così don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera e di Gruppo Abele, aprendo oggi a Roma l’incontro di presentazione della rete “Numeri pari” contro le disuguaglianze, per la giustizia sociale e la dignità, alla quale stanno già aderendo centinaia di realtà sul territorio. Nel suo intervento, don Ciotti chiede “coraggio, umiltà, generosità e responsabilità” e dice no a i “navigatori solitari”. “Dobbiamo alzare la voce – afferma – di fronte a questo sistema che Papa Francesco ha chiamato ‘ingiusto alla radice’”, alzare la voce perché non vogliamo un’Italia e un’Europa a doppia corsia”. Per questo è necessaria “una rivoluzione culturale, etica sociale che la classe politica attuale stenta non solo a realizzare ma anche a pensare”. La rete, prosegue, vuole essere “un contributo che non arriva solo dal basso ma deve partire dal di dentro, insieme ai nostri amici che fanno più fatica”. “Quattro milioni di poveri nel nostro Paese – esclama -; non è possibile! O alziamo la voce o diventiamo complici. Non bastano aggiustamenti a spezzatino a volte superficiali, la persona deve essere il fine e non il mezzo”. Per ora la rete dei Numeri pari ha una pagina Facebook. A fine gennaio è prevista l’attivazione dl sito.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy