(Strasburgo) “Ritiro la mia candidatura alla presidenza del Parlamento europeo”, ha annunciato stamane il candidato liberaldemocratico Guy Verhofstadt, in apertura della seduta del Parlamento a Strasburgo da cui uscirà oggi il nuovo presidente dell’Assemblea. La rinuncia è legata – secondo Verhofstadt – alla nascita di una “nuova e ampia coalizione pro-europea” tra gli eurodeputati del Partito popolare europeo e l’Alleanza dei liberali e democratici per l’Europa (Alde), “per riformare e rafforzare la nostra Unione”, ha dichiarato Verhofstadt. Se la frammentazione esistente continuasse, porterebbe – sempre secondo il politico belga – a un ulteriore indebolimento del Parlamento chiamato invece a trovare “soluzioni alle numerose crisi” e sfide che l’Europa ha di fronte, tra cui Trump e Putin, ha citato Verhofstadt. Sarà questa coalizione, aperta “a tutti i gruppi pro-Europa”, che oggi sosterrà la candidatura di Antonio Tajani. Numerosi i punti nell’accordo: una guardia europea per i confini e le coste europee, una nuova governance per l’eurozona; una forza di difesa europea; un’intelligence europea contro il terrorismo e il crimine internazionale; il rafforzamento del ruolo del Parlamento nei negoziati Brexit, una riflessione sulla necessaria riforma delle istituzioni europee.
“Il Ppe ha sempre sostenuto un approccio basato sul partenariato: restiamo fedeli a questo principio e continueremo a farlo”, ha dichiarato il presidente del Ppe Manfred Weber annunciando l’accordo. “Vogliamo lavorare insieme per portare dei risultati per i cittadini europei e garantire la stabilità dell’Europa”, con riforme e contenuti. Negli altri gruppi politici ci si domanda il “prezzo” dell’accordo tra Ppe e Alde, che corrisponderebbe ad alcune cariche interne all’Assemblea (vicepresidenze, presidenze di commissioni parlamentari, la promessa di un eventuale presidente dell’Europarlamento liberale alla prossima legislatura).